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come affrontare colloquio con un recruiter nel 2026
 
Indice
 
  1. Introduzione
  2. Perché il colloquio con un recruiter nel 2026 è diventato decisivo
  3. La frase chiave essenziale
  4. Come prepararti mentalmente prima del colloquio
  5. Le informazioni da conoscere per presentarti al meglio
  6. Le domande più frequenti e come rispondere con strategia
  7. Cosa dire, cosa evitare, cosa valorizzare
  8. Gli errori più comuni che rovinano un colloquio
  9. Come gestire la tensione e trasformarla in un alleato
  10. Come chiudere il colloquio in modo professionale
  11. Conclusione

 

1. Introduzione

 

Immagina questo momento: stai per entrare in una stanza, reale o virtuale, dove qualcuno che non ti conosce deciderà se puoi accedere a un’opportunità che potrebbe cambiare la tua vita.


Pochi minuti. Poche domande. Poche risposte. E tutto si gioca lì.

 

Il colloquio con un recruiter non è un passaggio formale del processo di selezione.
Nel 2026 è una vera e propria valutazione strategica, dove conta cosa dici, come lo dici e cosa lasci intuire.

 

Non serve avere anni di esperienza. Serve avere direzione, consapevolezza, capacità di raccontare chi sei e chi puoi diventare.

 

2. Perché il colloquio con un recruiter nel 2026 è diventato decisivo
 

Il mondo del lavoro in Italia sta cambiando.


Secondo i dati ISTAT 2025, oltre il 39% delle aziende considera il primo colloquio con un recruiter come lo step più importante del processo di selezione, più importante del test tecnico e perfino del colloquio finale.

 

Perché? Perché i recruiter oggi valutano: 

  • come comunichi
  • come ti adatti
  • come ti relazioni
  • come pensi
  • se puoi crescere in azienda
  • quanto sei motivato/a

 

Il curriculum parla del passato. Il colloquio racconta il futuro.

E il tuo futuro conta più di tutto.

 

3. La frase chiave che devi ricordare
 

Ripetiamola per fissarla: fare un colloquio con un recruiter

 

Questa è la competenza che devi imparare a padroneggiare. Non basta studiare, fare tirocini, inviare CV: nel 2026 è la tua capacità di sostenere un colloquio che può aprire o chiudere opportunità.

 
4. Come prepararti mentalmente: la base che tutti ignorano
 

Prima di un colloquio, la maggior parte delle persone ripassa il CV. Tu non farlo. O meglio, non solo quello.

 

Preparati mentalmente così:

 

1. Accetta l’emozione

Non devi essere perfetto/a. Devi essere presente.

 

2. Ricorda il ruolo del recruiter

Non è un giudice ma è solo un tramite. Il suo successo dipende dal trovare il candidato giusto per il ruolo nell’azienda.

 

3. Costruisci una narrativa

I recruiter non vogliono risposte a memoria. Vogliono sentirti ragionare.

 

Prepara tre concetti che devono emergere:

  • cosa vuoi fare
  • perché ti interessa quel settore
  • cosa ti rende un/unaa buon/a candidato/a

 

Se sai cosa vuoi far passare, non rischi di perderti.

.

 

5. Le informazioni da conoscere prima del colloquio
 

Arrivare senza essersi informati è uno dei motivi per cui molti colloqui finiscono male.

Prima del colloquio con un recruiter, devi sapere:

 

  1. Chi è l’azienda: Vai sul sito. Cerca: mission, valori, dimensioni, settore, prodotti o servizi. Secondo un report LinkedIn 2025, il 72% dei recruiter italiani premia chi dimostra conoscenza dell’azienda.
  2. Il ruolo. Cerca di capire: quali problemi dovrai risolvere, cosa ci si aspettano da te, che tipo di competenze servono.
  3. Il recruiter. (Trovalo su LinkedIn, leggi il suo profilo, capisci che stile ha. Questo ti aiuterà a modulare il tono).

.

6. Le domande più frequenti (e come rispondere con strategia)
 

I recruiter fanno sempre alcune domande chiave. Non perché manchino di fantasia, ma perché sono domande che rivelano moltissimo.

 

  1. “Mi parli di lei.” Non raccontare la tua vita. Racconta il tuo percorso.
  2. “Perché vuole lavorare qui?” Inserisci tre elementi: azienda, ruolo e contributo che puoi dare.
  3. “Quali sono i suoi punti di forza?” Dillo con un esempio.
  4. “Qual è la sua area di miglioramento?” Non usare difetti mascherati. Sii sincera ma proattiva.
  5. “Come reagisce allo stress?” Racconta un episodio concreto e credibile, descrivilo in chiave positiva. Il recruiter non cerca risposte perfette, ma risposte autentiche e coerenti.

 

7. Cosa dire, cosa evitare, cosa valorizzare

 

Cosa dire: 

  • cosa stai imparando
  • come ti adatti
  • come comunichi
  • cosa ti motiva nel ruolo

 

Cosa evitare

  • parlare male di precedenti esperienze
  • risposte vaghe
  • frasi da manuale
  • entusiasmo finto

 

Cosa valorizzare

  • voglia di crescere
  • attitudine collaborativa
  • capacità di apprendimento

 

Nel 2026 il mercato del lavoro italiano cerca mentalità, non solo competenze.

 

8. Gli errori più comuni che rovinano un colloquio
  1. Parlare troppo. Se parli più di due minuti senza pausa, perdi il recruiter.
  2. Non fare domande. Chi non chiede sembra disinteressato.
  3. Non conoscere l’azienda. E’ un segnale di superficialità.
  4. Dare risposte rigide. I recruiter vogliono persone che sanno pensare, non recitare.
  5. Evitare il tema dello stipendio. Puoi affrontarlo, ma al momento giusto e con delicatezza.

 

9. Come gestire la tensione e trasformarla in alleata

 La tensione indica che tieni a ciò che stai facendo. Usala.

 

Tecnica 1 – Normalizzazione Dì a te stesso/a: “È normale essere emozionata.”

Tecnica 2 – La pausa consapevole. Respira prima di rispondere: aumenta percezione di professionalità.

Tecnica 3 – L’ancoraggio.  Entra pensando: “Sto qui per capire se possiamo lavorare bene insieme.”

 

10. Come chiudere il colloquio in modo professionale

 

La chiusura è il tuo “secondo primo impatto”. Usa questa formula:

  • Chiedi se c’è qualcosa da chiarire
  • Ringrazia
  • Chiedi quali sono gli step successivi

 

Esempio:
Grazie per il tempo dedicato. C’è qualcosa che posso approfondire o chiarire meglio? Quali saranno i prossimi step?

 

Semplice. Efficace. Professionale.

 

11. Conclusione

Il colloquio con un recruiter non è solo una prova. È una porta.
Una porta che devi imparare ad aprire nel modo giusto. Ci vuole tempo, alcune porte non riuscirai ad aprirle, altre si richiuderanno davanti a te. E’ perfettamente normale. 

 

E se senti di non avere ancora la direzione chiara, non devi affrontare tutto da sola.

 

Con DoveInizio:

  • ti aiutiamo a scoprire il lavoro che rispecchia le tue attitudini
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