Il termine degli studi della Scuola Media Superiore di II° Grado porta inevitabilmente ad una scelta.
Secondo recenti indagini soltanto il 66,8% dei diplomati sceglie di iscriversi all’Università mentre il 30% circa opta per il lavoro.
Da tenere presente che della totalità degli iscritti alle diverse facoltà universitarie circa il 33% abbandona gli studi. Tra le cause degli abbandoni si menzionano: la mancanza di programmi di Orientamento e di tutorato, l’assenza di supporto psicologico, un ambiente universitario che non sempre risulta così attrattivo, difficoltà economiche e la mancanza di una prospettiva lavorativa.
Tutte cause che fanno pensare ad una carenza che può essere riassunta nella mancanza di servizi di orientamento.
Infatti, se pensiamo che spesso la scelta della facoltà universitaria non è supportata da analisi consapevoli, e dettata dalla non conoscenza delle proprie competenze orientative, il risultato è che circa 500.000 studenti abbandonano gli studi.
La scelta della facoltà universitaria non può prescindere, come dicevo, da un percorso di orientamento che aiuti a capire e a riflettere sulle proprie attitudini e competenze. Anche la Commissione Europea ha posto alla base dell’orientamento il concetto di Management Career Skills (Capacità di carriera Manageriale), competenze utili per orientarsi.
Le azioni di orientamento devono aiutare le persone a comprendere le proprie potenzialità e a gestire il proprio percorso di sviluppo formativo e professionale lungo tutto l’arco della vita. Il mondo del lavoro evolve in maniera rapida e imprevedibile, le opportunità cambiano continuamente.
In questo panorama di fluidità, i servizi di orientamento assumono una valenza cruciale e devono sviluppare nella persona che si trova a dover scegliere: Efficacia personale; Gestione delle relazioni; Individuazione e accesso a opportunità; Conciliare vita, studio e lavoro; Conoscenza delle professioni.
Dott. Fabrizio Mangiucca